Giorgia Meloni ha definito “un passo significativo” il Memorandum di collaborazione industriale appena sottoscritto con i vertici del governo cinese, in particolare in un settore strategico come la mobilità elettrica e le rinnovabili. “Siamo tra le poche nazioni in grado di offrire capacità di filiera”, mette in vetrina i gioielli di famiglia la premier. E spalanca le porte del Paese alle industrie cinesi dell’auto elettrica, messe in crisi dai dazi europei. Ciò detto, vediamo in quattro domande quale sia lo stato dell’arte dei rapporti economici tra Roma e Pechino.
1. Qual è il divario economico da colmare tra Italia e Cina citato da Giorgia Meloni nel suo viaggio nella seconda economia al mondo?
L’anno scorso l’interscambio commerciale tra i due Paesi si è assestato a circa 66 miliardi di euro, facendo della Cina il nostro secondo partner commerciale dopo gli Usa e fuori dall’Ue. L’Italia importa dalla Cina più di quanto esporti nello Stato orientale: 47,5 miliardi l’import nel 2023, contro 19 circa di export. Il nostro paese è il 22esimo mercato di destinazione dell’export di Pechino, che copre l’8,1% dei nostri acquisti ed è per noi il terzo Paese fornitore. I dati illustrano che, anche se il saldo resta negativo per il Belpaese, il deficit si è ridotto da 41 miliardi di euro nel 2022 a circa 28 miliardi nel 2023.
2. Che cosa esporta l’Italia?
L’export tricolore in Cina nel 2023 è cresciuto a livelli record (+16,8%) rispetto all’anno precedente. Tra le voci principali, prodotti farmaceutici e chimici (4,3 miliardi di valore), macchinari e apparecchiature, tessile e abbigliamento.
3. Quanto e che cosa importa l’Italia?
Nei primi cinque mesi del 2024 l’import da Pechino è arrivato a oltre 19 miliardi di euro (6,5 miliardi le esportazioni). Importiamo soprattutto computer e apparecchi elettronici (per oltre 7 miliardi di valore), apparecchi elettrici, prodotti tessili e chimici.
4. A quanto ammontano gli investimenti diretti dell’Italia in Cina?
Sono pari a 15 miliardi di euro con oltre 1.300 aziende tricolori attive nel Paese. Gli investimenti cinesi in Italia si sono fermati, nel 2023, a 2,7 miliardi. Nonostante questo, l’anno scorso gli investimenti diretti esteri italiani non hanno registrato crescita, anzi sono in perdita di 26 milioni di euro, mentre quelli cinesi in Italia sono aumentati di 330 milioni di euro.