
I risultati di un esercizio di simulazione quantifica in due decimi di punto (-0,2 punti percentuali) l’impatto della contrazione economica della Germania sulla crescita del Pil italiano sia nel 2023 che nel 2024. È quanto emerge dal ‘Rapporto sulla competitività 2025’ elaborato dall’Istat.
Nel biennio considerato la contrazione dell’export di beni in volume dall’Italia alla Germania è stata del 6,8% nel 2023 e 5,9% nel 2024.
Non c’è solo la Germania. Secondo il presidente dell’Istat Francesco Maria Chelli, “i risultati del ‘Rapporto sulla competitività dei settori produttivi’ dell’Istat danno conto della crescente polarizzazione delle relazioni commerciali attorno a Stati Uniti e Cina con una relativa marginalizzazione dell’economia europea”.
Sono circa 23mila le imprese italiane ‘vulnerabili’ all’export e 4.600 all’import. Il loro peso economico appare però non irrilevante: le imprese vulnerabili all’export impiegano 415mila addetti, generano il 3,5% del valore aggiunto e rappresentano il 16,5% delle esportazioni complessive; quelle vulnerabili all’import circa 400mila addetti, il 5,7% del valore aggiunto e il 23,8% delle importazioni.