Dall’inizio del conflitto in Yemen, nel marzo 2015, i paesi del G20 hanno esportato armamenti per 17 miliardi di dollari verso l’Arabia Saudita, alla guida della coalizione di paesi responsabile di tutti i raid aerei nel paese negli ultimi 5 anni.
Una cifra tre volte superiore agli aiuti umanitari stanziati dalle stesse nazioni del G20, per alleviare le sofferenze indicibili di un popolo allo stremo. Se invece si considera la vendita di armi verso tutti gli 8 paesi che compongono la coalizione a guida saudita, il valore delle esportazioni sale addirittura a 31,7 miliardi di dollari, ossia 5 volte il volume degli aiuti. È la denuncia di Oxfam.
Dopo oltre 5 anni e mezzo di guerra lo Yemen è un paese distrutto. Il risultato è che 10 milioni di yemeniti soffrono la fame, 20 milioni non hanno accesso ad acqua pulita e servizi igienico-sanitari, 18 milioni non ricevono cure di base. Nonostante questo però il piano di risposta delle Nazioni Unite per il 2020 - cruciale per alleviare le sofferenze di una popolazione che per l’80% dipende dagli aiuti internazionali - al momento è finanziato solo al 44%.
E l’Italia? Dal 2015 al 2019 ha autorizzato l’export di armamenti per un valore di circa 845 milioni di euro verso l’Arabia Saudita che si aggiungono agli oltre 704 verso gli Emirati Arabi.