Dodici migranti, tra cui donne e bambini, caricati su un barcone e lasciati alla deriva. È il video shock, pubblicato in esclusiva dal New York Times (NYT), che accusa la Grecia di effettuare i respingimenti sempre negati da Atene.
Le prime immagini vedono il gruppo dei migranti scendere dal retro di un furgone bianco, in mezzo alla campagna. Quelle che seguono vedono le stesse persone salire su una barca della Guardia Costiera greca che poi le abbandona su un gommone al largo della costa, violando la normativa europea e internazionale. I richiedenti asilo sono stati poi salvati da una motovedetta turca.
L'ì’uso di questi gonfiabili senza motore era stato documentato in passato, ma le autorità greche hanno sempre negato di avervi lasciato a bordo migranti. Nel frattempo, il Paese ellenico si avvicina alle elezioni che domenica 20 maggio vedono favorito il premier conservatore Kyriakos Mitsotakis, che continua a puntare su una dura politica sull’immigrazione se verrà confermato.
Il punto è che i gravissimi fatti ripresi nel video risalgono ad aprile scorso. Il che non attenua l’assoluta disumanità mostrata nel video. Ma, allo stesso tempo, appare discutibile la scelta editoriale del quotidiano newyorkese di aver deciso di pubblicare il file a poche ore dalle elezioni politiche in Grecia. Appare sin troppo evidente quale sia il tentativo del NYT, ovvero di influenzare l’esito elettorale. Peccato che non sia questa la funzione a cui le testate giornalistiche, serie, sono chiamate ad adempiere.