L’ordine è arrivato nei giorni scorsi con una telefonata da Arcore: cambiare la norma. A Marina Berlusconi quel colpo al patrimonio di famiglia non è andato giù. A riportarlo è il Fatto quotidiano. La tassa sugli extraprofitti bancari approvata dal governo, d’altronde, va a colpire anche Mediolanum, istituto di credito posseduto al 30 per cento dai Berlusconi: nel 2022, sui 395,8 milioni di utili della holding di famiglia Finivest, 158 sono arrivati proprio da Mediolanum.
È per questo che Marina ha chiesto qualcosa ad Antonio Tajani, vicepremier di Forza Italia. L’ordine, poi effettivamente eseguito, è stato quello di insistere per modificare il decreto approvato in Consiglio dei ministri. In Forza Italia si stanno studiando degli emendamenti per restringere il perimetro della tassa. La strategia è quella di attenuare il prelievo per tutti gli istituti garantendo, di conseguenza, un aiuto anche a Mediolanum.
L’obiettivo del primo emendamento, già annunciato da Tajani, punta a escludere le banche popolari e del credito cooperativo. Il secondo, chiesto dall’Abi, vuole rendere la tassa fiscalmente deducibile. Una mossa che, secondo le stime di Unimpresa, porterebbe a una riduzione di fatto del gettito pari a circa 900 milioni. Altre stime riportano cifre inferiori. In ogni caso, anche Mediolanum ne beneficerebbe. E, comunque, altri possibili ‘correttivi’ sono allo studio.