Piazza Affari chiude il 2024 in positivo (con il FtseMib in rialzo del 12,6% e il Ftse All Share del 12%) e una capitalizzazione di 811 miliardi, trainata soprattutto da banche e assicurazioni, pari al 38% del Pil dell’Italia.
L’indice principale di Milano è medaglia di bronzo in Europa proprio grazie alle banche, dopo il Dax di Francoforte (+19%) e l’Ibex di Madrid (+14%), ma prima di Londra, Zurigo, Amsterdam e Parigi (-3%); la capitale francese è stata l’unica nel Vecchio continente a chiudere in negativo.
Alla Borsa di Milano sono quotate 421 aziende e si registrano scambi giornalieri medi per 2,4 miliardi; in tale contesto Unicredit si conferma sul podio per essere il titolo più liquido (78 miliardi di controvalore scambiati).
Il rialzo maggiore del 2024 lo conquista Unipol (+133%) che ha completato con successo l’integrazione con Unipol Sai, al secondo posto c’è Mps, e in terza posizione Bper; si tratta di tre istituzioni finanziarie che hanno tutte più che raddoppiato il loro valore rispetto al 2023. A Intesa Sanpaolo (+46% ) va il primato di essere diventata quest’anno la più grande banca d’Europa per capitalizzazione.
Le peggiori sono, invece, state Stm, Campari, Stellantis, Nexi, Amplifon e Tim (nonostante la vendita della rete).
Non ci sono solo le performance da prendere in considerazione. Complessivamente, nel 2024, si sono quotate 22 nuove aziende; tuttavia, molte aziende hanno deciso di abbandonare Piazza Affari, con un record di delisting pari a 30 società, tra cui Cnh Industrial, Tod’s, Saras, Saes Getters, e Vianini. Il saldo risulta negativo in termini di scambi e capitalizzazione.