Mps, da banca quasi fallita a predatrice

L’istituto senese, salvato dallo Stato con una nazionalizzazione da circa 30 miliardi, lancia un’offerta di scambio totalitaria su Mediobanca: “Vogliamo creare il terzo campione nazionale del settore bancario”

Mps, da banca quasi fallita a predatrice

Il risiko bancario italiano ha avuto uno scossone. Monte Paschi di Siena, la banca quasi fallita poi salvata dallo Stato con una nazionalizzazione da circa 30 miliardi, ha presentato un’offerta pubblica di scambio totalitaria per Mediobanca, che valuta Piazzetta Cuccia 13,3 miliardi di euro e offre un premio del 5,03% sul prezzo di chiusura di Borsa di ieri (23 gennaio).

Mps - si legge in una nota - offre 23 azioni per ogni 10 azioni Mediobanca portate in adesione. L’operazione, non concordata, dovrebbe essere eseguita entro il terzo trimestre del 2025. Tra le condizioni a cui è subordinata l’offerta c’è il conseguimento del 66,67% del capitale di Piazzetta Cuccia.

Dall’unione tra Mps – i cui principali azionisti di Mps sono il Tesoro (11,7%), Delfin (9,9%) e Caltagirone (5%) - e Mediobanca “nasce un nuovo campione nazionale nel settore bancario italiano, che si posiziona al terzo posto nei segmenti chiave, con una forte complementarità di prodotti e servizi e caratterizzato da un business mix altamente diversificato e resiliente, con rilevanti sinergie industriali”, spiega Mps nella nota.

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