“L’economia ha superato bene le recenti crisi, ma la crescita sta ora rallentando a causa dell’inasprimento delle condizioni finanziarie”. Lo sottolinea l’Ocse nell’Economic Survey sull’Italia, sottolineando che le stime per il 2024 e 2025 “sono contenute”. Il Pil è atteso crescere dello 0,7 per cento nel 2023 e 2024 e dell’1,2 nel 2025.
E poi c’è il debito pubblico dell’Italia, pari a circa il 140 per cento del suo Pil: “È il terzo più elevato dell’Ocse - spiega l’Ocse -. La spesa pubblica derivante dai costi legati all’invecchiamento della popolazione e al servizio del debito in percentuale del Pil dovrebbe aumentare di circa 4,5 punti percentuali nel periodo compreso tra il 2023 e il 2040”.
Che fare? Secondo l’Ocse, l’Italia dovrebbe rivedere la spesa pensionistica con lo stop graduale agli schemi di anticipo e valutando interventi sulla tassazione delle pensioni d’oro retributive.
Dal punto di vista fiscale, una delle raccomandazioni dell’Ocse propone di “spostare le imposte dal lavoro alla proprietà e all’eredità, garantendo al contempo il mantenimento o l’aumento delle entrate”.
La traslazione delle imposte dal lavoro alla successione e alla proprietà - viene spiegato – “renderebbe il mix fiscale più favorevole alla crescita”.