Guerra in Ucraina, inflazione elevata e aumento dei tassi di interesse: sono le principali cause del brusco rallentamento della crescita globale che, secondo le ultime proiezioni della Banca mondiale, nel 2023 farà segnare un modesto +1,7%. Il terzo tasso di crescita più basso in quasi trent’anni.
A rallentare maggiormente saranno le economie più avanzate, le cui previsioni per il 2023 sono state riviste al ribasso dell’1,7%. Nel lungo periodo, tuttavia,i paesi maggiormente colpiti saranno quelli più indebitati e con meno spazio in bilancio per contrastare la crisi, tanto che alla fine del 2024 le loro economie saranno circa il 6% più piccole rispetto ai livelli previsti prima della pandemia.
Con il rallentamento dell’economia diminuiscono anche i redditi medi della popolazione. Anche qui, a farne le spese sono soprattutto i Paesi più poveri, dove si stima una riduzione di almeno un punto percentuale rispetto alla media 2010-2019. Un calo che, in un mondo sempre più caro, sta facendo sprofondare milioni di persone sotto la soglia di povertà.
Ma i problemi non finiscono qui. Con l’aumento degli interessi sul debito e sempre meno spazio per fare nuova spesa pubblica, le economie emergenti avranno meno capitali a disposizione per investire in settori critici come istruzione, sanità e infrastrutture. Insomma, la pandemia e la guerra in Ucraina sembrano aver fatto definitivamente crollare le speranze di porre fine alla povertà estrema entro il 2030.
A complicare ulteriormente il quadro oggi ci si mette anche la rapida riapertura della Cina. Nei prossimi mesi, infatti, gran parte dell’andamento dell’economia mondiale dipenderà dagli equilibri tra domanda e offerta di beni: un aumento della domanda cinese farebbe ripartire l’economia mondiale, ma al contempo potrebbe provocare un nuovo aumento dei prezzi. Da qui potrebbero arrivare ulteriori rialzi dei tassi d’interesse, che a loro volta deprimerebbero gli investimenti.
E poi inflazione più alta del previsto, ritorno della pandemia, un'escalation del conflitto tra Russia e Ucraina. Sono numerosi i fattori che potrebbero minare la ripresa economica nel corso del prossimo anno. Riusciremo a evitare la seconda recessione mondiale in 13 anni?