La Cina contribuisce per oltre un quarto alla crescita economica globale

L’Ocse taglia allo 0,5% la crescita per l’Italia nel 2024. Dazi e conflitti pesano sull’economia globale. Gli Stati Uniti sono in decelerazione, l’Eurozona stenta, e la Germania è in crisi totale, mentre l’India continua a volare con tassi intorno al 7%. La Cina perde un po’ di slancio ma resta su livelli elevati (5% nel 2024 e 4,7% nel 2025). E per ogni punto percentuale di crescita cinese inferiore alle proiezioni, l’effetto diretto sul Pil globale è di circa 0,2 punti percentuali.

La Cina contribuisce per oltre un quarto alla crescita economica globale

L’Ocse abbassa le stime di crescita per l’Italia, portandole allo 0,5% nel 2024 e allo 0,9% nel 2025: solo a settembre, l’Ocse prevedeva un aumento del Pil dello 0,8% per quest’anno. A fine ottobre, l’Fmi stimava lo 0,7%. Se anche l’Eurozona nel complesso stenta, con crescita prevista allo 0,8% nel 2024 e all’1,3% nel 2025, l’Italia non riesce però a tenere il passo. Solo nel 2026, l’aumento del Pil supererebbe l’1%.

Al tempo stesso, si fanno anche sempre più preoccupanti i fattori di rischio (geopolitica e dazi) che caratterizzano la fragile congiuntura politica ed economica internazionale: da un lato i conflitti, a cominciare da quello in Medio Oriente, dall’altro il protezionismo, con le minacce del presidente eletto Donald Trump.

Tornando alle performance economiche europee, anche l’aggiornamento delle stime Ocse conferma la crisi della locomotiva tedesca: per il 2024 è prevista crescita zero (ma i principali istituti economici tedeschi mette in conto una contrazione), con rimbalzo allo 0,7% nel 2025.

Persiste il buon momento dell’economia della Spagna, che però rallenterà dal 3% di quest’anno al 2,3% nel 2025. La Francia, in piena crisi politica, resta aggrappata a una crescita di circa l’1% quest’anno e il prossimo, con debito pubblico in salita verso il 120% del Pil nel 2026 e il deficit al 6,1% quest’anno. Recessione per Austria e Irlanda, entrambe in contrazione dello 0,5% nel 2024.

Uscendo dai confini continentali, è prevista in leggera decelerazione l’economia statunitense, in attesa però di vedere gli effetti delle politiche di Trump: per il 2024, la crescita sarà del 2,8%, ma frenerà al 2,4% nel 2025. Senza freni la corsa del debito pubblico, al 130% del Pil nel 2026, con deficit all’8%.

Mentre l’India prosegue l’espansione a tassi poco inferiori al 7% nei due anni, la Cina continua a veder scendere i suoi tassi di crescita: sotto il 5% quest’anno, al 4,7% nel 2025. L’Ocse stima che la sua economia abbia contribuito per oltre un quarto alla crescita economica globale nel 2024 e prevede un contributo simile nel 2025 e nel 2026. È la misura dell’importanza dell’andamento della Cina: per ogni punto percentuale di crescita inferiore alle proiezioni, l’effetto diretto sul Pil globale è di circa 0,2 punti percentuali.

Uscita dalla recessione, nel 2025, per il Giappone: la crescita del Pil dovrebbe rimbalzare all’1,5%, dopo la contrazione dello 0,3% attesa per il 2024, grazie all’aumento dei salari reali, alla rapida crescita dei profitti e ai sussidi erogati dal Governo.

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