Il presidente della Banca africana di sviluppo (Afdb), il nigeriano Akinwumi Adesina, sprona gli azionisti a rafforzare l'istituzione: “La ricetta per la ricchezza delle nazioni è chiara: quelle ricche aggiungono valore a tutto ciò che producono, quelle povere stanno semplicemente esportando materie prime”. Lo ha dichiarato a Busan, la seconda città più grande della Corea del Sud, davanti a più di 1.500 leader africani, coreani e internazionali all’assemblea di apertura della riunione annuale dell’Afdb.
Il tema di quest’anno è l’industrializzazione del Continente africano: una delle priorità da perseguire per risalire dal fondo della catena del valore globale. Intanto nel 2017 l’Afdb ha erogato 7,4 miliardi di dollari per progetti di sviluppo, con un utile “in crescita del 63% rispetto al 2016”.
L’ultimo aumento di capitale dell’Afdb risale a maggio 2010: dopo 8 anni il presidente Adesina chiede nuove risorse per continuare il piano di sviluppo e “garantire un futuro migliore all’Africa”. Ma, per farlo, sottolinea, “abbiamo bisogno di più carburante nel serbatoio per percorrere l’intera distanza per lo sviluppo economico del continente”.
Il vice primo ministro coreano, Dong Yeon Kim, ha firmato tre accordi di cooperazione per l’implementazione di un pacchetto di assistenza finanziaria da 5 miliardi. Verrà erogato nell’arco di due anni attraverso partnership con varie agenzie di sviluppo per l’Africa, tra le quali anche il gruppo guidato dal presidente Adesina. Nuove risorse in vista di una pianificazione a lungo termine per lo sviluppo industriale e l’esecuzione di progetti in terra africana. Così il continente prova a trasformarsi da esportatore a produttore.