La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, non esclude lo stop al gasdotto Nord Streaming 2 in caso di attacco russo all’Ucraina.
La leader dell’esecutivo europeo ha spiegato che il pacchetto di sanzioni preparato dall’Ue “va dalla chiusura dell’accesso ai capitali stranieri ai controlli sulle esportazioni di beni critici, componenti high-tech che la Russia non può semplicemente sostituire, ad esempio nel campo dell’intelligenza artificiale e delle armi, dei computer quantistici, dei laser e dello spazio”. E il gasdotto “Nord Stream 2 non può essere escluso dall’elenco delle sanzioni, questo è molto chiaro”, ha chiarito von der Leyen.
“Il Cremlino sta usando le consegne di gas come mezzo di pressione contro di noi - ha aggiunto von der Leyen -. Di fronte all’aumento della domanda e ai prezzi in aumento, altri fornitori di gas hanno aumentato significativamente le loro consegne, ma non Gazprom. L’azienda, che è di proprietà dello stato russo, sta quindi mettendo in dubbio la sua affidabilità.”
La commissaria europea all’Energia, Kadri Simson, è in questi giorni in Azerbaigian in un’ennesima tappa di un tour dell’Ue per aumentare la fornitura di gas ed aggirare la dipendenza da Mosca. Con il presidente azero, Ilham Aliyev, ha discusso l’aumento delle forniture di gas e la cooperazione su rinnovabili e transizione energetica.
Simson ha incontrato anche il ministro turco per l’Energia e le Risorse naturali, Fatih Donmez. Anche in questo caso lo scambio di opinioni è stato sulle “prospettive per la sicurezza energetica in Europa e per il proseguimento della cooperazione regionale sul Corridoio meridionale del gas”.
Intanto Russia e Cina hanno siglato un nuovo accordo per l’aumento di fornitura di gas russo alla Cina attraverso la condotta che attraversa l’estremo oriente russo. L’accordo è stato siglato nel corso della visita a Pechino del presidente russo, Vladimir Putin, che ha incontrato il suo omologo cinese, Xi Jinping, alla Diaoyutai State Guest House, sul versante occidentale della capitale cinese.
Le aziende russe - ha spiegato il leader del Cremlino – “hanno preparato nuove soluzioni per la fornitura di idrocarburi a Pechino e un contratto di fornitura di gas per la vendita di dieci miliardi di metri cubi all’anno”.