Corto circuito, i fondi pensione britannici investono nell'industria del tabacco

Tuttavia il settore delle bionde non rende più una volta. E sono sempre di più i fondi che scelgono di investire in altri comparti

Corto circuito, i fondi pensione investono nell'industria del tabacco

Più di 1,7 miliardi di sterline sono attualmente investiti dai fondi pensione del Regno Unito in azioni di società produttrici di tabacco, come British American Tobacco, Imperial Brands e Philip Morris.

Il West Yorkshire Pension Fund è il più grande investitore diretto nel settore del tabacco con 284 milioni. Lothian Pension Fund è il secondo in classifica con 110 mln. Liverpool ha uno dei più alti livelli di decessi attribuibili al fumo, con 442 ogni 100 mila abitanti. Ma il fondo pensione Merseyside, che ha sede nella città portuale, rimane un avido investitore di tabacco, con 64 milioni di sterline nel settore, l'ottavo su oltre 100 fondi esaminati.

Gli investimenti nel tabacco, tuttavia, non sono imprenscindibili per i fondi pensione. Anche perché il settore delle bionde non rende più come una volta. L'indice Msci World Tobacco mostra che i rendimenti del settore sono stati uguagliati, in alcuni casi superati, da altri comparti in quattro degli ultimi sei anni.

È più di un campanello d'allarme per un'industria che appare ora davanti a un bivio. I fumatori nelle economie avanzate si stanno progressivamente riducendo e così le multinazionali delle sigarette hanno deciso di puntare sulle economie emergenti.

Intanto si continua a morire. La stima del costo annuale combinato delle malattie legate al fumo per l'Nhs, il sistema sanitario britannico, è superiore a 3 mld, mentre il costo complessivo per la società arriverebbe a 12,9 mld.

L'associazione dei produttori di tabacco si difende sostenendo di aver pagato un'imposta di 9,5 mld nel 2016. Ma i fondi tutti insieme gestiscono 211 mld. La "good news" è che cresce il numero dei disinvestimenti nelle bionde.

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