Il Bangladesh, una delle regioni più povere del Pakistan fino a pochi anni fa, è in piena espansione economica. Dopo l'indipendenza dal Pakistan ottenuta nel 1971, il paese è precipitato nella povertà, salvo poi resuscitare.
L'anno della svolta è stato il 2006. Da allora la crescita annuale del Pil del Bangladesh ha superato quella del Pakistan di circa 2,5 punti percentuali l'anno. E nel 2018 il suo tasso di crescita supererà probabilmente quello indiano.
Inoltre, al ritmo dell'1,1% annuo, la crescita demografica del Bangladesh è ben al di sotto del tasso del 2% del Pakistan, il che significa che il suo reddito pro capite cresce più velocemente di circa 3,3 punti percentuali all'anno.
La trasformazione economica del Bangladesh è stata guidata in gran parte dai cambiamenti sociali, a partire dal ruolo delle donne: da un lato, migliorando il loro livello di istruzione, e dall’altro, accrescendo la loro importanza all’interno della famiglia e nella sfera pubblica. Questi sforzi si sono tradotti in miglioramenti nella salute e nell'educazione dei bambini: il risultato è che la speranza di vita è ora di 72 anni, rispetto ai 68 anni per gli indiani e ai 66 anni per i pakistani.
Un altro elemento dell’esplosione del Pil è legato alla bassa regolamentazione visto la giovane età del Paese. In questo modo il Bangladesh ha offerto un ambiente favorevole alle imprese manifatturiere per realizzare economie di scala e creare una quota rilevante di posti di lavoro.
Per cominciare, quando l'economia di un paese decolla, la corruzione, il clientelismo e la disuguaglianza tendono ad aumentare. Il Bangladesh non fa eccezione. Ma c'è una minaccia ancora più profonda: è quella posta dai gruppi ortodossi e dai fondamentalisti religiosi che si oppongono alle riforme sociali. Questo è il rischio più grande che il Bangladesh sta correndo.