Le forze navali dell’esercito dell’Iran hanno erroneamente colpito domenica sera un altro vascello iraniano con un missile nelle acque di Bandar Jask (Mare dell’Oman). Il ‘fuoco amico’ ha causato diciannove vittime e altre 15 persone sono rimaste ferite. Lo ha reso noto l’Esercito di Teheran, mentre il paese sta affrontando una doppia crisi: quelle economica, conclamata da tempo, e il Covid-19.
Il razzo è stato sparato dal cacciatorpediniere Jamaran durante alcune esercitazioni marittime, colpendo la nave da guerra Konarak, che operava lungo la costa della provincia meridionale di Hormuzgan (in Iran).
L’incidente arriva anche in un momento di forti tensioni in Iran. In particolare, le relazioni bilaterali con gli Stati Uniti sono gravemente peggiorate dal 2018, quando Donald Trump ha ritirato gli Usa dall’accordo sul nucleare siglato nel 2015. Successivamente, Washington ha reintrodotto le sanzioni contro Teheran, paralizzando l’economia del paese.
La tensione è poi esplosa quando all’inizio di gennaio gli Stati Uniti hanno assassinato il comandante militare iraniano Qassem Soleimani a Baghdad. L’Iran ha, quindi, lanciato missili contro le basi statunitensi in Iraq lo scorso 8 gennaio. E lo stesso giorno, le forze armate iraniane avevano abbattuto un Boeing 737 diretto a Kiev su Teheran, uccidendo tutte le 176 persone a bordo. L’esercito di Teheran, solo in un secondo momento, aveva ammesso l’errore.