Quindici paesi, tra i quali Stati Uniti, India e Nuova Zelanda, hanno rinnovato la loro preoccupazione per la Brexit in occasione di una riunione dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) a Ginevra. Temono la riduzione dei flussi commerciali, in un momento in cui l’economia mondiale ha rallentato.
Ma l’Australia è andata oltre, sostenendo che un danno a causa del ritardo della Brexit (inizialmente prevista per il 31 ottobre poi rinviata al 31 gennaio) lo ha già subito. È questo, in particolare, il caso dell’export alimentare.
Anche il Brasile ha fatto capire che Londra potrebbe non passarla liscia. Secondo il paese che rappresenta la prima economia sudamericana la Brexit rischia di violare le regole previste dall’Omc in merito all’Irlanda del Nord.