Chi governerà nella nuova assemblea nazionale francese? Dopo la sorpresa dei risultati delle elezioni parlamentari anticipate, che hanno ridimensionato il successo al primo turno del 30 giugno del Rassemblement national (Rn), la Francia è alla ricerca di una nuova maggioranza parlamentare.
Sarà un rompicapo per il Nuovo fronte popolare, cioè l’unione delle sinistre ancora fragile nonostante il primo posto, e il partito del presidente Emmanuel Macron che ha tenuto ma che è comunque in calo di consensi.
Senza una parte della sinistra, i macronisti non saranno in grado di governare. Ma senza una parte dei macronisti, neanche il Nuovo fronte popolare ci riuscirà. Il problema è che lo schieramento presidenziale ha chiarito che non si alleerà con la sinistra radicale di La France insoumise, ipotesi peraltro scartata anche dal movimento di Jean-Luc Mélenchon.
In effetti, il programma del Nuovo fronte popolare, che va dall’abrogazione della riforma delle pensioni a un salario minimo di 1.600 euro, non sembra molto compatibile con i programmi dello schieramento presidenziale.
Anche guardare al centrodestra dei Repubblicani potrebbe rivelarsi una fatica sprecata. Laurent Wauquiez, esponente di primo piano dei Repubblicani ha avvertito che “non ci sarà nessuna coalizione o compromesso” per il suo partito.
Il quadro è particolarmente frammentato. Gli elettori si sono mobilitati e hanno risposto a questo appello, ma hanno prodotto una Francia che ora appare ingovernabile.
A sinistra, i leader del Nuovo fronte popolare sono nuovamente chiamati a superare le loro differenze, al centro di un’alleanza tanto ampia quanto eterogenea.
La strada sembra, dunque, in salita a meno che Macron non decida di formare un governo tecnico sul modello italiano.