Il Partito socialista (Psoe) del primo ministro uscente della Spagna Pedro Sanchez ha trovato un accordo con il partito indipendentista ‘Uniti per la Catalogna’ per la formazione di un nuovo governo.
Le forze conservatrici temono che alla base dell’intesa vi sia una potenziale amnistia per Carles Puigdemont e altri leader separatisti, che nel 2017 tentarono di ottenere la secessione delle regioni orientali mediante referendum illegale.
I partiti più fedeli alla Corona di Spagna stanno organizzando grandi proteste, denunciando i rischi per lo Stato di diritto dovuti a un mero tornaconto personale di Sanchez.
L’intesa tra il Psoe e gli indipendentisti catalani arriva infatti in un clima di forte tensione politica e di scontri di piazza. Nei giorni scorsi migliaia di persone si sono date appuntamento sotto la sede nazionale del Partito socialista operaio spagnolo di Madrid per contestare l’amnistia. Alcuni di loro hanno tentato persino di arrivare nei pressi del Congresso.
Nelle scorse settimane il Psoe e il movimento politico di sinistra Sumar avevano annunciato un accordo per un nuovo “governo di coalizione progressista”. E tra i punti dell’intesa c’è la riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario.
Nel frattempo, si muove anche Bruxelles. Il commissario alla Giustizia della Commissione Didier Reynders ha inviato una lettera al governo di Madrid per chiedere maggiori dettagli sull’accordo di amnistia in fase di negoziazione.