L’Ue è ufficialmente in economia di guerra. L’ultimo provvedimento (ovvero l’Act in Support of Ammunition Production) presentato dalla Commissione Europea ha l’obiettivo di accelerare la produzione di armi, munizioni in particolare, per fornire l’Ucraina ma anche per rimpinguare gli arsenali dei 27 Paesi membri che vanno rapidamente svuotandosi.
L’obiettivo è arrivare a una capacità produttiva di un milione di munizioni l’anno, nel giro di appena 12 mesi. E per farlo la Commissione mette sul tavolo 500 milioni di euro. A questi dovrebbe affiancarsi un co-finanziamento da parte degli Stati di altri 500 mln per un totale di 1 miliardo. E quest’ultimo si sommerà al miliardo che verrà stanziato dal Fondo europeo per la Pace per gli acquisti comuni di munizioni da destinare all’Ucraina che ha appena ottenuto il via libera dagli ambasciatori dell’Ue.
“La nostra industria deve ora entrare in modalità economia di guerra”, ha spiegato il commissario al Mercato interno e all’Industria, Thierry Breton, convinto delle necessità di “adattarsi alle esigenze dei conflitti ad alta intensità”.