Sono sei le vicepresidenze esecutive proposte da Ursula von der Leyen per la nuova Commissione. Così facendo la leader dell’organo di governo dell’Ue rafforza la presidenza (assegnando deleghe importanti e come vedremo allargando la maggioranza) e in qualche modo indebolisce i suoi commissari.
I sei ruoli apicali spetteranno alla spagnola Teresa Ribera, alla finlandese Henna Virkkunen, al francese Stéphane Séjourné, alla estone Kaja Kallas, alla romena Roxana Minzatu e all’italiano Raffale Fitto. Quest’ultimo sarà vicepresidente esecutivo con delega alla Coesione e alle Riforme.
Una mossa che consente a von der Leyen, da un lato, di non rompere con Giorgia Meloni e, dall’altro, allarga la maggioranza che la sostiene potendo contare anche sul sostegno dei Conservatori (quantomeno in linea astratta).
“L’intero collegio è impegnato sulla competitività, la decarbonizzazione e la digitalizzazione”, ha detto von der Leyen, presentando la sua nuova squadra di commissari a Strasburgo, indicando la volontà di seguire “le raccomandazioni del rapporto Draghi” per un’Europa “più fluida, più interconnessa, più coordinata" nelle sue “diverse politiche”.
La spagnola Teresa Ribera sarà la vicepresidente esecutiva della prossima Commissione europea responsabile per la transizione giusta, pulita e competitiva, mentre il francese Stéphane Séjourné sarà vicepresidente esecutivo per la Politica industriale.
A ottenere una vicepresidenza esecutiva a sorpresa sono anche la finlandese Henna Virkkunen, che guiderà la digitalizzazione Ue, e la romena Roxana Minzatu, responsabile per i talenti e le competenze.