
La Commissione europea è pronta a utilizzare la clausola anti-crisi del Regolamento 1466/97 che, di fatto, sospende gli aggiustamenti di bilancio in caso di contrazione severa del Pil.
È uno degli elementi delle linee guida sulla flessibilità del Patto di Stabilità che l’organo di governo dell’Ue si accinge a presentare (salvo novità last minute). Intanto la pressione sull’economia europea sale.
La scelta di Bruxelles è anche correlata ai dati diffusi da Francoforte sul contesto macroeconomico. Premessa l’assoluta aleatorietà dei numeri in questo momento di “alta incertezza” per il coronavirus, la Bce ha chiaro che “le prospettive di crescita dell’Eurozona sono chiaramente al ribasso a causa dei rischi esistenti”.
Il risultato è che per ora la previsione per il Pil dell’Eurozona è tagliata allo 0,8% nel 2020 (dall’1,1%), 1,3% l’anno prossimo e 1,4% nel 2022.
E c’è pure un problema di inflazione. Sul petrolio infatti gravano i rischi degli scenari macro con impatti diretti sull’indice dei prezzi al consumo.