
In un contesto internazionale drammaticamente incerto, l’Unione europea ha varato a livello diplomatico un 16mo pacchetto di sanzioni contro la Russia (il benestare politico è atteso il 24 febbraio).
La decisione può sembrare anacronistica, mentre Mosca sta trattando con Washington la fine delle ostilità in Ucraina. In realtà, dietro al varo delle nuove misure sanzionatorie, c’è (anche) il tentativo di pesare sul negoziato, in un momento in cui l’Ue appare esclusa.
Il pacchetto è particolarmente ampio. Tra le altre cose prevede l’uscita di 13 istituti di credito russi dalla rete Swift, che gestisce le transazioni interbancarie; l’iscrizione di altre 73 imbarcazioni sulla lista delle navi-fantasma; la sospensione delle licenze di trasmissione di otto società editoriali; la messa al bando delle importazioni dalla Russia di alluminio e di altri prodotti quali il cromo; e il divieto di viaggio in Europa così come il congelamento degli attivi per altre 48 persone e 35 entità.