Joe Biden conquista la nomination democratica per la Casa Bianca. Accanto c’è la moglie Jill, la regina della serata. L’ex Second Lady parla alla convention democratica dalla classe di una scuola e non nomina mai Donald Trump, limitandosi a tessere le lodi del marito, suo compagno di vita da oltre 40 anni.
“Come si ricostruisce una famiglia distrutta? Nello stesso modo in cui si ricostruisce un Paese. Con amore e comprensione, con piccoli atti di empatia. Con coraggio e con una fede irremovibile”. “Joe farà per le vostre famiglie quello che fa per la sua - dice Jill -, L’amore ci rende resilienti e ci consente di diventare meglio di quello che siamo da soli. Joe può unirci e farci andare avanti”.
Si congratula con Biden il suo ex capo Barack Obama. “Sono orgoglioso di te”, twitta l’ex presidente. Congratulazioni arrivano anche da Alexandria Ocasio-Cortez. Ma chi si aspettava dalla pasionaria dei democratici un endorsement a Biden è rimasto deluso. La giovane deputata del Bronx interviene alla convention nel ruolo di sponsor dell’ex senatore del Vermont, anche se poi su Twitter rassicura i dem: “Sono con Biden”. Ma la sfida tra moderati e progressisti nel partito è già iniziata.
Anche nella seconda serata della convention il bersaglio è sempre lui: Donald Trump. Lo dice Bill Clinton, gli fanno eco John Kerry e Colin Powell: Trump è l’uomo sbagliato per la Casa Bianca e va rimosso.
“Il paese ha bisogno di un commander-in-chief che si prenda cura delle nostre truppe come si prende cura della sua famiglia. Joe Biden non ha bisogno di insegnamenti”, spiega Powell, l’ex segretario di Stato repubblicano che nel 2008 e nel 2012 ha appoggiato Barack Obama e nel 2016 Hillary Clinton nonostante sia stato considerato per anni un futuro possibile candidato dei conservatori alla Casa Bianca.
“Difende solo se stesso non il paese”, aggiunge Kerry mettendo in evidenza che gli Stati Uniti hanno bisogno di un leader rispettato all’estero, non di uno che viene deriso.
“Con Trump c’è solo caos alla Casa Bianca”, evidenzia Bill Clinton, definendo Trump un “bullo crollato come un castello di carta”.