Dopo quasi 30 anni, la Russia si avvia ad archiviare la Costituzione post-sovietica. Il referendum - voluto da Vladimir Putin per consolidare la sua eredità politica - è arrivato alla fase conclusiva dopo una settimana di voto.
I primi dati vanno nella direzione indicata dal Cremlino: affluenza alta (intorno al 65%) e vittoria netta dei sì (circa il 77%). Un successo annunciato che permetterà a Putin di governare sino al 2036, arrivando così a sfiorare la ‘carriera’ politica dello zar Pietro il Grande.
La svolta però non è certo arrivata senza critiche. Le indicazioni che il voto è stato fortemente condizionato dalle pressioni delle autorità sui dipendenti pubblici o delle grandi aziende che fanno capo allo Stato si sono moltiplicate nel corso degli ultimi giorni e c'è chi, come l’ex blogger Alexei Navalny, ha parlato apertamente di brogli.