Alexei Navalny è stato condannato a 3 anni e 5 mesi di carcere da un giudice del tribunale distrettuale Simonovsky, riunitosi per l’occasione presso la sede del Tribunale di Mosca.
È stata accolta la richiesta del Servizio penitenziario federale di convertire la pena sospesa in detenzione reale, a causa della presunta violazione dei termini della libertà vigilata da parte di Navalny.
Il giudice ha tuttavia deciso di prendere in considerazione l’anno di detenzione domiciliare già scontato per il caso Yves Rocher e, dunque, ha ridotto la detenzione in carcere dai 3 anni e 5 mesi a 2 anni e 5 mesi di colonia penale. La decisione ha scatenato le proteste dei sostenitori di Navalny, arrestati a centinaia.
Putin può evidentemente imprigionare il suo principale oppositore, ma difficilmente riuscirà a fermare le crescenti proteste in Russia, che è passata dalla fine del comunismo all’oligarchia lasciando nella povertà la maggioranza dei russi. Ma il paese sembra aver imboccato una via, segnando una nuova pagina di storia.