Ecco chi è davvero Alexei Navalny

Il nemico numero uno del Cremlino è un altro Putin in versione ‘moderna’

Ecco chi è davvero Alexei Navalny

Avvelenato, partito sei mesi fa dalla Russia in coma e guarito in Germania, Alexei Navalny ha stanato i suoi attentatori ed è tornato nel suo paese sapendo che lo avrebbero incarcerato. Ma sapeva anche che in tal modo avrebbe assunto il ruolo di nemico pubblico numero 1 di Vladimir Putin. Ovvero il suo obiettivo.

Agli occhi di molti l’oppositore può apparire come simbolo anti-corruzione e anti-oligarchia. Ma non è detto che il peggior nemico oggi di Putin possa diventare domani il fautore di una ‘nuova’ democrazia in Russia.

La corsa verso il vertice dell'avvocato 44enne inizia nel 2007 con un blog. Navalny acquista azioni di compagnie statali ed esige l’accesso ai conti che poi pubblica su LiveJournal e Navalny.ru. Nel 2010 lancia il sito RosPil che indaga sulle irregolarità degli appalti pubblici. Si finanzia con microdonazioni. Comincia così la sua lotta che porterà alla nascita della Fondazione anti-corruzione e di un canale YouTube che oggi conta oltre sei milioni di iscritti.

Nel frattempo partecipa alla Marcia Russa dell’ultradestra e lancia il movimento patriottico Narod, Popolo. Scelte che nel 2007 gli costano l’espulsione dal partito liberale Jabloko. Paragona i caucasici a scarafaggi da eliminare. E quando l’anno dopo scoppia il conflitto in Ossezia del Sud, sostiene l’intervento russo a Tbilisi e auspica l’espulsione dei georgiani definendoli roditori. E oggi spiega che, se fosse presidente, non restituirebbe la Crimea all’Ucraina.

Successivamente, nel 2017, il video sulla corruzione di Dmitrij Medvedev diventa la miccia di un’ondata di proteste significative. La stessa scena è andata in onda nelle scorse settimane dopo la pubblicazione dell’inchiesta sul ‘Palazzo di Putin’. È così, attraverso milioni di follower e senza un partito alle spalle, che Navalny è diventato un soggetto riconoscibile nella Federazione e riesce a portare i follower in piazza.

Per la prima volta Putin ha dunque un avversario. E inizia la persecuzione giudiziaria. La tattica del Cremlino è ostacolarne l’attività di oppositore senza però farne un eroe. Lui promette di liberare le ricchezze monopolizzate dall’oligarchia per fornire istruzione, sanità e infrastrutture. Ma se Putin cadesse, la Russia probabilmente si ritroverebbe con un modello politico, quello di Navalny, che di fatto rispecchia le dinamiche del potere attuale: tendenza all’autoritarismo e patriottismo. In pratica, un altro Putin.

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