Promuovere la green economy potrebbe creare 24 milioni di posti di lavoro nel mondo entro il 2030: lo sottolinea il nuovo rapporto dell'Ilo (Organizzazione internazionale del lavoro), secondo cui l'occupazione verrà creata nel settore delle energie rinnovabili, nel segmento dei veicoli elettrici e nel miglioramento dell’efficienza energetica dell’edilizia.
"L’economia verde può consentire a milioni di persone di superare la povertà e fornire migliori mezzi di sussistenza anche alle generazioni future. Una tale opportunità è un fattore di stimolo per le scelte complesse che ci troveremo ad affrontare", ha dichiarato Deborah Greenfield, Direttrice generale aggiunta dell’Ilo.
In vista di una trasformazione dell’economia all’insegna della sostenibilità, il rapporto dell’Ilo sottolinea anche che è necessario formare i lavoratori con le competenze necessarie a facilitare la transizione verso i nuovi posti di lavoro, assicurando la protezione sociale e riducendo la vulnerabilità delle persone.
Complessivamente, i posti di lavoro persi nella transizione verso la green economy sarebbero 6 milioni, mentre quelli creati 24 milioni: il saldo è positivo, ma è soprattutto nei paesi meno avanzati che vanno portate avanti strategie per minimizzare questo impatto dovuto al cambiamento.
A livello mondiale, su 163 settori economici solo 14 potrebbero essere soggetti a perdite di occupazione superiori a 10 mila posti di lavoro. Sono, invece, due i comparti che rischiano di generare riduzioni superiori a un milione di unità: estrazione e raffinazione del petrolio. Le rinnovabili, tuttavia, potrebbero far crescere l'occupazione di 2,5 milioni di unità, che compenserebbero ampiamente le 400 mila riduzioni nel comparto dell’elettricità da combustibili fossili. Se si puntasse sull’economia circolare allora i nuovi posti sarebbero molti di più, circa 6 milioni.
Greening with jobs (International Labour Organization)
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