Il presidente del Botswana ha minacciato di trasferire fino a 20 mila elefanti in Germania. In effetti, sembra una fake news. Ma non è così. Mokgweetsi Masisi, leader del Paese africano, si è irritato per le critiche piovute da Berlino a causa della caccia ai pachidermi.
Masisi sostiene che tali attività servano a regolare il numero degli animali presenti sul territorio nazionale e, come risposta alle accuse provenienti dalla Germania, ha replicato che allora i tedeschi dovranno imparare a “convivere con gli animali che cercano di imporci”. E Masisi non la considera una provocazione: “Non è uno scherzo”, ha precisato.
Il Botswana, paese dell’Africa meridionale senza sbocco sul mare, ospita la più grande popolazione di elefanti al mondo, circa 130 mila, con i quali la convivenza è spesso difficile, secondo il presidente, che fa riferimento agli attacchi agli esseri umani, ai villaggi e ai raccolti.
Il ministero dell’Ambiente tedesco, guidato un esponente ambientalista del partito dei Verdi, ha messo nel mirino in particolare i trofei di caccia agli elefanti acquistati da ricchi clienti occidentali. All'inizio di quest’anno, il ministero tedesco ha avanzato la possibilità di porre limiti più severi all’importazione di questi prodotti a causa del diffuso bracconaggio.
Nel 2019, il Botswana ha revocato il divieto totale di caccia, introdotto cinque anni prima per invertire il declino delle popolazioni di elefanti e di altre specie. Ma l’abolizione del divieto ha finito per irritare gli ambientalisti, soprattutto tedeschi, in un paese dove la caccia a scopo commerciale è anche un'importante fonte di entrate locali. Da allora, il Botswana decide ogni anno una quota di animali che possono essere cacciati.