Quanto sarà sostenibile la nostra ripresa? I paesi Ocse e le principali economie partner hanno finora stanziato 336 miliardi di dollari per misure ecologicamente positive nell’ambito dei loro piani di recupero dal COVID-19. Una cifra ingente ma è sufficiente per avere gli effetti di trasformazione necessari per affrontare le crisi ambientali mentre si punta sulla ripresa dell’economia?
Non proprio, secondo l’Ocse. Infatti – sostiene l’Organizzazione con sede a Parigi - le misure pro-ambiente corrispondono solo al 17% delle somme totali finora assegnate alla ripresa economica dopo il crollo causato dalla pandemia. Ciò significa che l’83% di questi finanziamenti non considera le dimensioni ambientali o, peggio, inverte i progressi su alcune di esse.
La biodiversità rappresenta meno del 10% del finanziamento assegnato. Anche l’acqua è scarsamente rappresentata, costituendo circa l’8% delle misure positive sia nei finanziamenti che nelle misure. E i rifiuti e il riciclaggio non sono affatto rappresentati. Ciò si traduce nel fatto che fondi significativi sono ancora assegnati a misure con probabili impatti negativi sull’ambiente. “Se vogliamo seriamente la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, dovremo fare di meglio”, chiosa l’Ocse.