Guerre, disinformazione e ambiente: i rischi maggiori all’orizzonte

Lo scenario disegnato dal Global Risks Report del World Economic Forum. Tutti i 33 rischi identificati nel ranking aumentano di gravità nel lungo periodo. L’Italia rappresenta un’eccezione: quattro dei cinque rischi più sentiti riguardano l’economia (recessione, inflazione, lavoro e povertà).

Guerre, disinformazione e ambiente: i rischi maggiori all’orizzonte

Sono i conflitti armati, la disinformazione e i rischi ambientali le principali minacce globali più sentite e urgenti, stando a quanto emerge dall’ultima edizione del Global Risks Report del World Economic Forum, che rivela un panorama globale sempre più frammentato, in cui le crescenti sfide geopolitiche, ambientali, sociali e tecnologiche minacciano la stabilità e il progresso. 

I conflitti armati tra Stati emergono come il principale rischio per il 2025, individuato da quasi un quarto degli intervistati che li considera la preoccupazione maggiore per il prossimo anno, a testimonianza delle crescenti tensioni geopolitiche e la frammentazione a livello globale.

Per il secondo anno consecutivo, la misinformazione e la disinformazione sono in testa ai rischi di breve periodo e possono alimentare l’instabilità e indebolire la fiducia nelle istituzioni, complicando l’urgente necessità di cooperazione per affrontare le crisi comuni.

I rischi ambientali dominano l’orizzonte di lungo periodo, con eventi meteorologici estremi, scomparsa della biodiversità e collasso degli ecosistemi, cambiamenti critici dei sistemi terrestri e scarsità di risorse naturali in cima alla classifica dei maggiori rischi per i prossimi dieci anni.

“Le crescenti tensioni geopolitiche, l’erosione della fiducia globale e la crisi climatica stanno mettendo a dura prova il sistema globale come mai prima d’ora - dichiara Mirek Dušek, managing director del World Economic Forum -. In un mondo segnato da divisioni sempre più profonde e rischi a cascata, i leader globali hanno una scelta: promuovere la collaborazione e la resilienza o affrontare un’instabilità crescente.  La posta in gioco non è mai stata così alta”.

L’Italia, in qualche modo, costituisce un’eccezione. Quattro dei cinque rischi più sentiti riguardano l’economia: recessione, inflazione, lavoro e povertà.

Il rapporto, che si basa sulle opinioni di oltre 900 esperti di rischi globali, responsabili politici e business leader intervistati a settembre e ottobre 2024, delinea un quadro piuttosto cupo per il decennio a venire

Tutti i 33 rischi identificati nel ranking aumentano di gravità nel lungo periodo, riflettendo le preoccupazioni degli intervistati circa l'aumento della frequenza o dell’intensità di questi rischi nel corso del prossimo decennio.

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