L'aumento della siccità, della deforestazione e dei metodi di coltivazione intensivi favoriscono la desertificazione: ma il futuro dell'agricoltura potrebbe trovare nuova linfa proprio impiantando nella sabbia del deserto terreni coltivabili grazie a un’innovazione che viene dalla Norvegia.
Lo scienziato Kristian Morten Olesen ha brevettato un processo per mescolare nanoparticelle di argilla con acqua e legarle a particelle di sabbia per trasformare il suolo del deserto in terreno coltivabile: sull’invenzione Liquid Nanoclay sta lavorando dal 2005. Grazie a questo trattamento, in appena sette ore, è possibile convertire qualsiasi terreno arido in suolo agricolo ad alto rendimento.
Il costo del trattamento per ettaro di deserto varia da 1.800 a 9.500 dollari - dipende dalle dimensioni del progetto - e lo rende troppo caro per la maggior parte degli agricoltori. Inoltre, il terreno richiede un richiamo di trattamento sul 15-20% dopo quattro o cinque anni. L’obiettivo sul lungo periodo è di rendere questa innovazione accessibile a tutti i coltivatori.
Intanto la nuova tecnologia è stata sperimentata sul campo, nell’oasi di Al Ain nel deserto degli Emirati Arabi Uniti, presso le fattorie di Faisal Mohammed Al Shimmari dove le temperature possono raggiungere i 50 gradi. L’area trattata con il processo di Liquid Nanoclay ha fatto risparmiare il 50% dell’acqua per irrigare: dunque, in condizioni ambientali estreme, questa innovazione consente di raddoppiare la superficie coltivata utilizzando la stessa quantità d’acqua rispetto a un terreno non trattato.