La Corte d'Assise di Taranto ha condannato a 22 e 20 anni di reclusione Fabio e Nicola Riva, ex proprietari e amministratori dello stabilimento Ilva, tra i 47 imputati (44 persone e 3 società) nel processo denominato ‘Ambiente svenduto’ sull’inquinamento ambientale prodotto dall’impianto siderurgico.
I fratelli Riva rispondono di concorso in associazione per delinquere finalizzata al disastro ambientale, all’avvelenamento di sostanze alimentari, e alla omissione dolosa di cautele sui luoghi di lavoro.
Tre anni e mezzo di reclusione sono stati inflitti all’ex presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, accusato di concussione aggravata in concorso. Avrebbe esercitato pressioni sull’allora direttore generale di Arpa Puglia, Giorgio Assennato, per far ‘ammorbidire’ la posizione della stessa Agenzia nei confronti delle emissioni nocive prodotte dall’Ilva.