I produttori cinesi di veicoli elettrici stanno rapidamente adattando le loro strategie di export per far fronte ai dazi imposti dagli Stati Uniti e dall’Europa (due giorni fa anche dal Canada), orientando le loro esportazioni verso i mercati emergenti dell’Asia (Thailandia, Indonesia), del Sud America (Brasile) e del Medio Oriente.
Questo cambio di strategia è già evidente nei dati disponibili ma, secondo un rapporto di Moody’s, comporta almeno quattro tipi di rischi: geopolitici, di esecuzione e costi, di adeguatezza del mercato e normativi.
I dazi – il cui effetto reale è tutto da dimostrare visto che il prezzo di vendita è così basso che le tariffe imposte dall’Occidente rischiano di non avere l’effetto sperato da Bruxelles - sono una risposta all’onda di piena di veicoli elettrici cinesi.