Record per il tasso di occupazione al 62,2%. Ma le ore lavorate diminuiscono

Il caso italiano del mercato del lavoro

Record per il tasso di occupazione al 62,2%. Ma le ore lavorate scendono

Nel secondo trimestre gli occupati aumentano rispetto al trimestre precedente di 124mila unità (+0,5%), con la crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+0,9%) e degli indipendenti (+0,7%) e la diminuzione dei dipendenti a termine (-1,9%).

Il tasso di occupazione raggiunge il 62,2% (+0,2 punti), il più alto mai registrato nelle relative serie storiche trimestrali, mentre il tasso di disoccupazione sceso al 6,8% è il livello più basso dopo il terzo trimestre 2008 (quando si attestò al 6,7%).

È quanto risulta dalle serie storiche dell’Istat che, tuttavia, evidenziano anche il trend non altrettanto soddisfacente delle ore lavorate (complessivamente nell’economia). Nel secondo trimestre 2024, l'input di lavoro, misurato appunto dalle ore lavorate, è diminuito del -0,2% rispetto al trimestre precedente ed è aumentato dell’1,6% rispetto al secondo trimestre 2023. Ma dal terzo trimestre del 2021 la parabola discendente non si è più arrestata.

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