Il 15 ottobre 2024, il Consiglio dei Ministri ha approvato il disegno di legge di bilancio e il Documento programmatico di bilancio, in cui, tra le altre cose, prevede di confermare e rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale per i lavoratori dipendenti con un reddito medio e medio basso.
Del resto l’Italia, nel 2023, si è posizionata al quinto posto tra i paesi Ocse per dimensione del cuneo fiscale complessivo, con una percentuale del 45,1% sull’intero costo del lavoro: è superata solo da Francia, Austria, Germania e Belgio, quest'ultimo con l'onere fiscale più elevato tra i paesi Ocse (pari al 52,7%).
Tuttavia, se si considera solo l’imposta sul reddito, l’Italia scende al settimo posto, con un peso sul costo del lavoro pari al 16,8%, mentre la Danimarca guida la classifica con un’imposta del 35,8% rispetto al costo del lavoro.
La situazione cambia ulteriormente se si analizzano i contributi previdenziali: l’Italia si colloca al quarto posto per i contributi pagati dai datori di lavoro, pari al 24% del costo totale del lavoro, e al diciannovesimo posto per i contributi versati dai lavoratori, che rappresentano il 4,3%.