Il capo del personale di Daimler, Wilfried Porth, ha annunciato che il Gruppo taglierà 10 mila posti di lavoro.
La notizia giunge pochi giorni dopo l’annuncio di Audi, che ha dichiarato di voler tagliare 9.500 dei suoi 61 mila dipendenti in Germania.
Il motivo è ‘semplice’: l’industria automobilistica sta attraversando “la più grande trasformazione della sua storia - ha detto Porth -. Lo sviluppo della mobilità neutrale in termini di CO2 richiede ingenti investimenti”.
Parte di questo programma consiste nel ridurre i costi del personale di circa 1,4 miliardi di euro entro la fine del 2022.
Daimler, che ha una forza lavoro globale di quasi 300 mila addetti e fabbriche in 17 paesi, ha affermato che i suoi piani sono stati concordati con le forze sindacali.
La notizia del taglio del personale conferma il ritardo che le case tedesche hanno accumulato sull’elettrico e la guida autonoma a causa della guerra commerciale, della flessione dell’economia globale e del diesel-gate.
Tempo che ora cercano di recuperare.