“Questo amore è una camera a gas”. È uno dei passaggi di una nota canzone di Gianna Nannini, ‘Fotoromanza’, che oggi potrebbe essere attualizzata sostituendo amore con “cucina”. Già, perché accendere il fornello per cucinare ha conseguenze negative (in termini di inquinamento). E se si sommano tutti i fornelli, la produzione di emissioni è pari a quella di tutto il comparto globale dell’aviazione.
Se il percorso verso le neutralità carbonica è basato sull’elettrificazione, in Africa e Asia 2,3 miliardi di persone usano ancora tecnologie basate su combustibili molto inquinanti per cucinare, con gravi ripercussioni sull’ambiente e la salute. I dati sono del rapporto 2023 Sdg Tracking di Irena, l’Agenzia internazionale per le rinnovabili.
Nei mesi scorsi è nata un’alleanza per favorire il passaggio dai metodi tradizionali alle cucine elettriche alimentate a energie rinnovabili: solare, eolico, idroelettrico per far funzionare piastre, bollitori, pentole a pressione. Si chiama Global e-cooking coalition.
Secondo l’alleanza, le emissioni totali di anidride carbonica dei metodi tradizionali di cottura equivalgono all’intero settore del trasporto aereo, mentre l’Organizzazione mondiale della sanità stima che le morti premature da inquinamento dell’aria all’interno degli ambienti domestici siano 3,2 milioni ogni dodici mesi.