Un suino americano su quattro è cinese

Il documentario “The Grab” svela la ‘guerra’ tra le potenze mondiali per acquisire risorse globali: cosa c’entra l’acquisizione della più grande azienda Usa che produce carne di maiale con la mancanza di acqua in Arizona e l’acquisto (forzoso) di terreni in Zambia?

Un suino americano su quattro è cinese

Nel 2013, il conglomerato alimentare statunitense Smithfield Foods – il più grande produttore di carne di maiale del paese – è stato venduto alla società con sede a Hong Kong “WH Group” con un accordo del valore di 7,1 miliardi di dollari.

È stata la più grande acquisizione cinese mai effettuata di un’azienda americana. Praticamente da un giorno all’altro, il Gruppo WH, precedentemente chiamato Shuanghui International, ha acquisito la proprietà di quasi un suino americano su quattro

Anche l’Arabia Saudita sta acquistando terreni in regioni disparate come l’Arizona e lo Zambia. Dietro a queste scelte ci sono motivazioni di “sicurezza nazionale”.

Il tutto viene messo in evidenza nel documentario “The Grab” (firmato dalla regista Gabriela Cowperthwaite), che delinea le mosse a livello globale messe in campo per accaparrarsi risorse alimentari e idriche. Ciò che è stato, infatti, il petrolio per il 20° secolo, cibo e acqua lo saranno per il 21°.

Non c’è solo “The Grab”. WikiLeaks descrive dettagliatamente come il re dell’Arabia Saudita abbia ordinato alle compagnie nazionali di acquistare risorse all’estero per prosciugare le falde acquifere dell’Arizona, dove effettivamente un’azienda saudita ha acquistato circa 15 miglia quadrate di terreno agricolo, che fornisce fieno allo stato del Golfo: ma così facendo ha prosciugato le falde acquifere della regione, lasciando i residenti senza acqua.

In Africa la situazione è ancora più complessa. “The Grab” sottolinea il caso degli agricoltori zambiani sfrattati dalle loro terre per far posto ad attori esterni provenienti da vari paesi: Cina, Stati del Golfo, e Stati Uniti.

La corsa per ottenere terreni agricoli a spese dei residenti locali rappresenta la nuova colonizzazione dell’Africa. E il colpevole non è un paese o un’azienda, ma un’oscura rete di interessi mercenari.

Sullo sfondo, l’idea che non ci sia abbastanza terra coltivabile per soddisfare l’aumento previsto di 2 miliardi di persone entro il 2050. L’istinto, a livello primordiale e nazionale, è dunque quello di accumulare.

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