Russia e Sud Africa hanno qualcosa in comune. I due paesi detengono alcune delle più grandi riserve globali di oro, argento, platino, palladio, uranio e altre preziose risorse. Ora, per rafforzare quello che è quasi un duopolio, Vladimir Putin e Cyril Ramaphosa si sono impegnati a rafforzare la cooperazione bilaterale nel settore minerario per il prossimo decennio, sancita da una nuova intesa siglata a novembre.
Utilizzato nei dispositivi di controllo dell'inquinamento montati sulle auto, nell'industria aeronautica, nelle armi, nell'odontoiatria, oltre che nella gioielleria, il platino ha proprietà eccezionali: anticorrosivo e resistente al calore. Due caratteristiche che lo rendono uno dei metalli più importanti al mondo.
Nel 2017, il Sudafrica ha prodotto 140 tonnellate di platino e la Russia 21. Lo stesso anno, il resto del mondo ha estratto complessivamente 34,9 tonnellate. Ciò significa che il combinato della produzione sudafricana e russa ha rappresentato circa l'82% di quella globale.
Il nuovo accordo segue l'impennata dei prezzi del metallo gemello del platino, il palladio, un'altra risorsa strategica il cui mercato è dominato anche in questo caso da Russia e Sud Africa, che rispettivamente estraggono 81 e 78 tonnellate l’anno su una produzione complessiva a livello mondiale pari a 211,4 tonnellate (dati 2017). Il che equivale al controllo del 75% del mercato globale. Non male se si considera che i prezzi del palladio sono saliti dell'80% negli ultimi dieci anni. Da novembre 2008 allo stesso mese del 2018 il valore per oncia è passato da 235 a 1.170 dollari.
E dal momento che il prezzo del platino resta inferiore (843 dollari per oncia) rispetto a quello del palladio, gli analisti prevedono che il primo possa presto sostituire il secondo in numerose applicazioni automobilistiche e industriali.