Nordstream, due aziende italiane per aggirare le sanzioni statunitensi

Il gasdotto sotto al Baltico, che porterà direttamente l’oro blu dalla Russia in Germania nonostante l’embargo di Washington, sarà completato grazie a due imprese del lombardo-veneto. A svelarlo è un’inchiesta tedesca

Nordstream, due aziende italiane per aggirare le sanzioni statunitensi

La Russia ha aggirato le sanzioni Usa sul gasdotto Nordstream 2 grazie a due aziende del lombardo-veneto. Un’inchiesta giornalistica tedesca svela il trucchetto che consentirà a Mosca di completare la pipeline sotto al Baltico nonostante l’embargo deciso da Washington.

È stato ricostruito il percorso partendo dal database di Import-Genius che certifica la consegna a settembre 2020 nel porto di Mukran dei macchinari per completare l’ultimo 5% del condotto (circa 120 km). Il materiale proviene da Italia e Paesi Bassi. Il valore complessivo è di circa 10 milioni di euro. Il destinatario è la società Akademik Cherskiy, succursale di Gazprom, proprietaria dell’omonima nave posacavi. Tra i fornitori spiccano le imprese Nuova Patavium Srl con sede a Veggiano (Padova) e Opus Srl localizzata a Ospedaletto Lodigiano (Lodi).

Le sanzioni Usa colpiscono chiunque sia coinvolto nei lavori con contratti superiori al milione di dollari. Per questo motivo la società svizzera Allseas nel 2019 aveva ritirato la sua nave dal Baltico. I russi allora hanno richiamato la Akademik Cherskiy dall’Oceano Pacifico ma non avevano le attrezzature adatte.

Di qui la decsione di adattare la nave con la tecnologia italiana, aggirando gli Stati Uniti. Un trucco all’ombra della geopolitica mondiale e sconosciuto fino allo scorso 12 settembre, data del trasferimento dei sistemi ad azionamento idraulico dell’azienda Nuova Patavium dalla Russia alla Germania per l’installazione sulla Akademik Cherskiy. Secondo i documenti doganali russi il valore della fornitura è di 1,1 mln di dollari. Il prezzo è però contraddetto dalle bolle di accompagnamento dei macchinari all’arrivo in Russia: due consegne entrambe inferiori a 200 mila dollari. Si tratta della prima anomalia.

Poi c’è la seconda anomalia. Subito dopo l’inasprimento delle sanzioni Usa la Nuova Patavium non spedisce più alla società Akademik Cherskiy, ma alla micro-impresa Spb di San Pietroburgo.

Infine, la terza anomalia. Oltre alla Nuova Patavium i russi hanno acquistato attrezzature anche dalla società lombarda Opus. In questo caso il valore risulta pari a 1,2 mln di dollari. Altro dato che non collima: corrisponde a dieci volte la cifra dichiarata al momento dell’esportazione dall’Italia.

Operazioni di chirurgia industriale per non far saltare la faraonica opera che porterà il gas russo direttamente in Germania.

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