“A fronte degli importi richiesti a seguito di comunicazioni di irregolarità, solo poco più del 20% viene corrisposto”. A raccontare la dimensione dell’evasione fiscale in Italia è il presidente di coordinamento delle sezioni Riunite in sede di controllo Enrico Flaccadoro, riferendosi agli avvisi bonari relativi alle tasse non versate.
Tradotto, l’80% delle tasse contestate non viene mai pagato al fisco. Un fenomeno che rende l’Italia uno dei peggiori Paese in Europa. D’altronde, le radicate aspettative di successive rottamazioni da parte dei contribuenti sono tra le cause che spiegano perché la maggioranza degli italiani raggiunti dalle contestazioni del Fisco, scelga di non rispondere e preferisca farsi iscrivere a ruolo, nella convinzione che la prossima rottamazione risolverà tutto. Ma c’è di più, quando la rottamazione arriva, la maggioranza di questi debitori, pagano la prima rata, salvo poi scomparire di nuovo.
Tutto questo ha fatto sì che il magazzino della riscossione sia cresciuto di anno in anno: una montagna protetta da qualsiasi erosione, la cui vetta ha ormai superato quota 1.200 miliardi di euro. E le cose vanno sempre peggio, perché gli accertamenti sono in flessione. Nel 2023 sono stati circa 175 mila: -7,5% rispetto il 2022, che diventa -34,4% se il dato viene confrontato con il 2019 (102 mila in meno).