Il Fondo Monetario Internazionale lancia l’allarme sul debito pubblico globale: quest’anno raggiungerà i 100.000 miliardi di dollari, attestandosi al 93% del Pil. E la corsa è destinata a continuare fino a raggiungere quasi il 100% nel 2030.
Per i Paesi in cui il debito è atteso salire ulteriormente come l’Italia - ma anche Francia e Regno Unito - è necessario agire: ritardare l’azione è infatti “costoso” e “rischioso” - scrive il Fondo - perché “potrebbe rendere gli aggiustamenti di bilancio necessari ancora più ampi, innescare reazioni avverse sui mercati e limitare lo spazio di manovra di fronte a eventuali shock negativi”.
L’alert arriva mentre la Banca d'Italia certifica che il debito in agosto ha toccato un nuovo record sfiorando i 3.000 miliardi di euro, attestandosi per l’esattezza a 2.962,5 miliardi.
Il balzo del debito pubblico globale - mette in evidenza il Fondo - è legato soprattutto a Cina e Stati Uniti, ma il fenomeno è diffuso: i Paesi con un debito che non è previsto stabilizzarsi rappresentano più della metà del debito globale e due terzi del Pil.