L’autobus che sbanda sulla destra, nessun segno di frenata anche se alcuni deboli tracce potrebbero far pensare a un ultimo tentativo disperato di rallentare la corsa. E poi il guardrail divelto e strappato per una lunghezza di circa dieci metri con il bus avvolto dalle fiamme, quindici metri più in giù, a lato dei binari della ferrovia che collegano le stazioni di Mestre e Venezia Santa Lucia.
Questa è la dinamica dell’incidente del pullman avvenuto a Mestre martedì sera è di 21 vittime e 15 feriti, 5 dei quali in gravi condizioni. Il pullman è precipitato da un tratto sopraelevato di via dell’Elettricità.
Tra le prime ipotesi sulle cause c’è quella di un malore dell’autista, Alberto Rizzotto, morto nello schianto. Parlando con i cronisti sul luogo del disastro, il comandante della Polizia municipale di Venezia, Marco Agostini, ha riferito che dai rilievi fatti (come detto) non vi sono tracce di frenata sull’asfalto. Il pullman, un mezzo elettrico - ha spiegato - ha divelto il guardrail ed è precipitato, “incendiandosi nell’impatto al suolo. Che vi sia stato un malore dell’autista è una ipotesi altre andranno verificate”.