Puntare sul Servizio sanitario nazionale conviene all’intero Paese. Ogni euro di risorse pubbliche investito in sanità ne genera infatti, quasi due di produzione in valore. A evidenziare questo dato è il Rapporto Fnomceo-Censis “Il valore economico e sociale del Servizio Sanitario Nazionale – Una Piattaforma fondamentale per il Paese”, che ha studiato gli impatti economici e occupazionali – diretti, indiretti e indotti – della spesa sanitaria pubblica.
L’Italia è uno dei paesi più longevi al mondo e, anche, quello con una più alta aspettativa di vita senza disabilità, collocandosi al terzo posto della graduatoria Ue per speranza di vita con 82,7 anni dopo Spagna (83,3) e Svezia (83,1).
“È evidente che la qualità del Servizio sanitario – spiega il Presidente della Fnomceo, Filippo Anelli - nel lungo periodo non è estranea al fatto che l’Italia sia un caso di studio per allungamento della speranza di vita e per diffusione della longevità attiva, vale a dire per la diffusione di positive esperienze esistenziali individuali di terza e quarta età, fatte di buona salute e coinvolgimento sociale”.
Ma il Servizio sanitario nazionale è molto più che un erogatore di servizi e prestazioni sanitarie, comunque indispensabili al benessere e alla qualità della vita degli italiani. “È un attore primario – aggiunge Anelli - dello sviluppo italiano: le risorse pubbliche destinate alla sanità vanno considerate come investimento e non come spesa, proprio perché hanno un impatto altamente positivo sul piano economico, occupazionale, della innovazione e ricerca e sulla coesione sociale”.
La voce di quoted
Che il Sistema sanitario nazionale in Italia abbia dei problemi strutturali è fuori di dubbio, ma è altrettanto vera la sua assoluta importanza. In questo post si avanza l’ipotesi di considerare la spesa sanitaria pubblica come un investimento.