L'industria delle sigarette elettroniche è stata sempre vista come uno dei cambiamenti più dirompenti nel mercato del tabacco. Ma è proprio così?
In realtà i vapori elettronici, che inizialmente si sono proposti sul mercato come un’alternativa ai tradizionali prodotti del tabacco grazie a un piccolo gruppo di produttori indipendenti, ora è dominata da “Big Tobacco”.
Il motivo è chiaro: le sigarette elettroniche sono ormai un'industria multimiliardaria e presentano un massiccio potenziale di crescita a due cifre l'anno. È per questo che oggi alcuni dei marchi di sigarette elettroniche più popolari sono stati acquisiti da “Big Tobacco”, portando alla trasformazione parziale dell'industria in “Big Vape”. In tal modo le multinazionali del settore controllano di fatto la concorrenza.
Questo significa anche che è arrivato il momento di introdurre una normativa adeguata sulle sigarette elettroniche. Visto il loro discutibile impatto sulla salute c'è una crescente pressione per regolarle proprio come le sigarette tradizionali.
Una possibile via da seguire per l'industria delle sigarette elettroniche è lo sviluppo di un regolamento privato transnazionale (TPR). Un TPR è costituito da un gruppo di attori non governativi, tra i quali imprese, associazioni datoriali, rappresentanti dei consumatori e del terzo settore. Si tratta di sviluppare un approccio sistematico per codificare, monitorare e certificare la conformità con specifici standard di responsabilità.
Oggi esistono diversi TPR, tra cui Responsible Care (RC), che affronta le problematiche dei dipendenti e dell'ambiente nell'industria chimica. La Fair Labor Association (FLA) e la Fair Wear Foundation (FWF) si occupano dello sfruttamento della manodopera minorile nel settore dell'abbigliamento e delle calzature.
Una via è tracciata, basta seguirla.