Maxi rimpasto nel governo del presidente brasiliano Jair Bolsonaro, sotto pressione per la disastrosa gestione della pandemia. Sono sei i ministri che in un solo giorno hanno lasciato, tra cui quelli di Esteri, Difesa e Giustizia. Un turnover con cui Bolsonaro batte ogni record dei precedenti governi di Dilma Rousseff, Luiz Inacio Lula da Silva e Fernando Henrique Cardoso: la sua amministrazione totalizza così 24 cambi di gabinetto in poco più di due anni.
Si tratta della crisi politica più pesante dal 1977. Il leader di estrema destra, che si sta preparando a correre per la rielezione nell’ottobre 2022, è alle prese con la nuova e devastante ondata di Covid-19 in un Brasile già duramente colpito.
Il numero di morti settimanali è quasi quadruplicato dall’inizio dell’anno, spingendo gli ospedali al punto di collasso: nello Stato di San Paolo, il più colpito dal coronavirus, si è registrato il record giornaliero di decessi (1.209) e 25 ospedali pubblici hanno finito i posti letto in terapia intensiva.
Le ragioni alla base del rimpasto non sono state subito spiegate dal governo, ma gli analisti sottolineano che Bolsonaro ha dovuto affrontare crescenti pressioni da parte dei suoi alleati al Congresso, che hanno chiesto cambiamenti di rotta nell
a sua discutibile gestione della pandemia, la cui gravità ha sempre minimizzato. Ma a pesare è anche la difficoltà da parte di Bolsonaro nell’instaurare un dialogo con i principali partner commerciali del Brasile: Cina, Stati Uniti, Argentina, e Ue.