L’ex presidente brasiliano Luiz Inacio Lula da Silva, che è di nuovo in corsa per le elezioni presidenziali del prossimo 2 ottobre, ha auspicato l’introduzione di una moneta unica per l’America Latina. “Creeremo una valuta in modo da non avere questo problema di dipendere dal dollaro”, ha dichiarato, partecipando a una conferenza del Partito socialismo e libertà (Psol).
L’obiettivo dell'ex presidente della prima economia sudamericana è dunque porre fine alla ‘dipendenza’ dal dollaro statunitense attraverso una divisa che potrebbe chiamarsi sur ed essere emessa da una banca centrale sudamericana, con una capitalizzazione iniziale garantita dai paesi membri e finanziata mediante le riserve internazionali domestiche e/o con una tassa sulle esportazioni verso Stati al di fuori della macroregione, proporzionalmente alle rispettive quote nel commercio. La nuova valuta potrebbe essere utilizzata per gli scambi infraregionali e i flussi finanziari tra gli Stati latini che sarebbero liberi di adottare il sur a livello nazionale o mantenere le loro valute. I tassi di cambio tra valute nazionali e la nuova moneta sarebbero variabili.
Nel frattempo, sebbene la maggior parte dei paesi dell’America Latina abbia la propria moneta, alcuni Stati sono passati al dollaro Usa, come El Salvador ed Ecuador. Quest’ultimo ha abbandonato la vecchia valuta, il sucre, dopo la crisi economica del 1998, mentre il colón salvadoregno è stato gradualmente eliminato nel 2001. Al contempo, sebbene Venezuela, Argentina e Panama adottino ancora le proprie divise, il peso del dollaro sulle loro politiche monetarie è ancora rilevante.