La Banca Centrale Europea (Bce) ha deciso di tagliare i tassi di 25 punti base per la prima volta dal 2016 e ha migliorato la sua stima di crescita per l’economia dell’Eurozona nel 2024, portandola a 0,9% da +0,6% indicato lo scorso marzo. Per il 2025 il Pil è stimato ora 1,4% da 1,5% ipotizzato ad aprile, per il 2026 è confermato l’1,6%.
Per le prossime decisioni sui tassi la Bce si baserà “sulla sua valutazione delle prospettive di inflazione, considerati i nuovi dati economici e finanziari, della dinamica dell’inflazione di fondo e dell’intensità della trasmissione della politica monetaria, senza vincolarsi a un particolare percorso dei tassi”. Tradotto, non è detto che faremo a breve un secondo taglio.
Il primo taglio dei tassi da 25 punti base da parte della Bce arriva dopo 10 rialzi consecutivi, a cui nelle successive riunioni di fine 2023 e di inizio 2024 la banca ha lasciato i tassi fermi. Con “l’auspicata riduzione del costo del denaro”, il tasso di riferimento scende quindi al 4,25%.
È verosimile dunque che la discesa dei tassi sia relativamente lenta, anche perché le previsioni sull’inflazione sono state riviste al rialzo per il 2024 e il 2025. Le proiezioni di giugno prevedono un’inflazione media del 2,5% quest’anno, del 2,2% il prossimo e dell’1,9% nel 2026. L’indice core (che esclude energia e alimentari) dovrebbe essere pari al 2,8% nel 2024, al 2,2% nel 2025 e al 2% nel 2026.