La Banca Centrale della Nigeria ha vietato le transazioni relative alla criptovaluta nel paese, ordinando alle banche di chiudere tutti i relativi conti perché la valuta digitale sarebbe utilizzata per il riciclaggio di denaro e il terrorismo.
La decisione ha suscitato grande clamore anche perché la Nigeria è il secondo mercato di bitcoin più grande al mondo, dopo gli Stati Uniti. Secondo alcune fonti, dal 2015 a ora i nigeriani avrebbero scambiato circa 60.200 bitcoin. “L’uso delle criptovalute in Nigeria è una diretta violazione della legge esistente - si legge in una nota della Banca Centrale -. È anche importante sottolineare che esiste una differenza fondamentale tra una valuta digitale emessa dalla banca centrale e le criptovalute emesse da entità sconosciute e non regolamentate”.
“Inoltre – prosegue la nota - prove più recenti suggeriscono che alcune criptovalute sono diventate più ampiamente utilizzate come asset speculativi piuttosto che come mezzi di pagamento, spiegando così la significativa volatilità e variabilità dei loro prezzi”.