
I paesi nordici sono stati tra i primi ad adottare i pagamenti digitali. Ora, l’e-banking è considerato da molti come una potenziale minaccia alla sicurezza nazionale.
Ma in Svezia, ad esempio, solo un acquisto su dieci viene effettuato in contanti e la carta è la forma di pagamento più comune.
Tanto che, secondo il recente rapporto annuale sui pagamenti della banca centrale, la Svezia e la Norvegia hanno la più bassa quantità di contanti in circolazione, in percentuale del Pil, al mondo.
Il problema è che nel contesto odierno, con la guerra in Europa, l’imprevedibilità negli Stati Uniti e il timore di attacchi ibridi russi che fanno quasi parte della vita quotidiana in Svezia, la vita senza contanti non si sta rivelando l’utopia che forse una volta prometteva di essere.
A dicembre il governo ha pubblicato i risultati di un’indagine che proponeva di obbligare alcuni agenti pubblici e privati ad accettare contanti, una raccomandazione che secondo la banca centrale dovrebbe essere attuata dalle autorità.
La Svezia non è l’unico paese nordico a fare marcia indietro sui piani per una società senza contanti. L'anno scorso la Norvegia ha introdotto una legge che prevede multe o sanzioni per i rivenditori che non accettano contanti.
Il governo di Oslo ha anche raccomandato ai cittadini di “tenere un po’ di contanti a portata di mano a causa della vulnerabilità delle soluzioni di pagamento digitale agli attacchi informatici”.